Disperi fluttuando fra un arpa e un aratro e annienti il flusso sanguigno delle libere metamorfosi. Una foglia e le sue vene ti riportano al fango e al suono di clavicembali antichi. Nulla torna, nulla scompare, nulla è folgore di benevolenza. Una lacrima sfugge al controllo ormonale dei tuoi occhi e affoghi nel silenzio.